Bin bum bang

Con questa “commedia leggera sulla leggerezza delle armi” si è conclusa con successo la rassegna dei martedì dell’Avogaria che ci ha accompagnato durante l’inverno e la primavera con una serie di appuntamenti interessanti che ci hanno fatto riflettere su temi profondi e difficili ma regalandoci sempre l’occasione di sorridere e di vivere, con leggerezza appunto, le vicende umane. Bim bum bang narra la storia di un uomo curvo sotto i suoi anni, i suoi soldi, le sue responsabilità e il suo potere! Potere dato dal dio denaro, potere che egli esercita in virtù del fatto che è lui a fornire lavoro, è lui a dare da mangiare alla gente, è lui a far andare avanti l’economia locale e non solo! E se non ci fosse lui? Ad interpretare lui, una lei: Elena Vanni, interprete e autore assieme a Riccardo Borsoni del testo. L’attrice, per la regia di Tage Larsen ha dato vita da una sorta di schizofrenia del gesto e della parola. Il personaggio infatti sembra quasi sdoppiarsi passando da un monologo inquietante ad un dialogo brioso e scoppiettante…Dialogo fra chi? Fra merce e produttore in un binomio maschio- femmina, vecchiaia-gioventù, con una grande padronanza del corpo e della voce. Complimenti! Le attività del teatro proseguiranno con altri spettacoli fra i quali quelli di fine anno della scuola. Rimaniamo quindi informati consultando il sito www.teatro-avogaria.it

ritorno

E’ il titolo della mostra degli artisti albanesi Erjon Laro e Arben Kolici che si sta tenendo in questi giorni a Venezia presso lo spazio espositivo della parrocchia di S.Pantalon 3703 Dorsoduro, un luogo da tempo punto d’incontro di artisti italiani e non, è stato inaugurato dall’artista veneziana Serena Nono. In “ritorno” si respirano atmosfere antiche e moderne, che narrano le vicende di un popolo vicino geograficamente e culturalmente ma quasi sconosciuto per lo meno ai più; e così con le strutture lignee, le fotografie e gli esperimenti cromatici sotto i nostri occhi prendono vita: volti, luoghi, immagini. Particolarmente intenso, a mio parere l’opera il “tempo e l’attesa” di Arben Kolici, ho avuto l’opportunità di conoscerne la “storia” per bocca dello stesso artista. Il volto al centro è stato scolpito su di un sasso e dà “voce” ad un popolo fiero, riservato intento a proteggere il bene per lui più prezioso: la sua famiglia, i due colori sono quelli presenti sulla bandiera albanese, la cornice è stata volutamente bruciata, segno della disgregazione, il filo spinato che circonda il volto la costrizione e l’isolamento di un popolo che però rimane lì, saldo, in attesa…Interessanti e forti anche i volti scolpiti da Erjon Laro che personalmente mi hanno rammentato quelli dei monaci ortodossi, silenziosi, meditativi. Una mostra da non perdere

Sospiro d’anima la storia di Rosa

E’ il titolo dello spettacolo rappresentato il 1 aprile al teatro a l’ Avogaria di Venezia da Aida Talliente che, con la sua interpretazione tenera e sensibile ma a tratti forte e tagliente, ci ha ricondotti ad una pagina della nostra storia, quella della resistenza, della guerra di liberazione, che da qualche tempo e stata purtroppo archiviata per non dire revisionata. La performance nasce da una serie di interviste o meglio di chiacchierate, come ci ha detto la stessa Talliente con Rosa Cantoni una partigiana Friulana, poetessa che, in fabbrica, durante il periodo del fascismo trova, spinta anche dalle colleghe, nella poesia, la forza di opporsi al regime e di usare la scrittura creativa come atto politico, per poi aderire alla resistenza e divenire staffetta dei partigiani. A tu per tu con il pubblico Aida nel ruolo di Rosa ci racconta la sua storia, che è poi la storia di molti partigiani e partigiane, fino alla deportazione e alla liberazione portandoci poi i suoi dubbi sul futuro, sul suo destino su ciò che l’attende accompagnata con discrezione dal suono evocativo e malinconico della fisarmonica, musiche di David Cej disegno luci di Luigi Biondi.

Pippo Civati a Venezia

Dopo Fabrizio Barca e Stefano Rodotà sbarca in laguna Pippo Civati che domenica 17 novembre alle ore 10.30 al circolo Peppino di Vittorio verrà ad illustrarci la sua mozione. Un altro appuntamento da non perdere. Noi, suoi sostenitori abbiamo illustrato la mozione a spezzoni, nei vari circoli e consiglio caldamente a tutti coloro che siano interessati ad approfondire l’argomento di andare alla fonte (Pippo); quale migliore occasione dunque che ascoltarlo direttamente? L’ho conosciuto personalmente alla festa democratica di Zelarino, ho avuto l’occasione di parlargli e di leggere il suo libro “Non mi adeguo” che consiglio poiché usa un linguaggio chiaro e diretto e sintetizza perfettamente l’attuale situazione politica. Ho illustrato presso il mio circolo PdVivian la parte della sua mozione che riguarda la “rivoluzione culturale” un punto indispensabile se vogliamo rinnovare profondamente il paese partendo dalla scuola e dalla divulgazione della cultura non solo accademica ma come la definisce Pippo come “telaio, la struttura fondamentale di progettazione del presente e del futuro”. Un grazie quindi di cuore a Pippo e ai compagni del circolo Peppino di Vittorio che lo ospitano. Un segnale di collaborazione fra circoli, di unità che, se ci crediamo davvero, potrà fare la differenza…Io ci sarò! Federico Corda

Cibi e arti

Un connubio importante, quello fra cibo e arte anzi potremmo dire l’arte del cibo, il cibo come arte come forma di espressione e comuncazione scelto da un popolo. Non poteva riuscire meglio la serata che si è svolta martedì 15 ottobre dalle 17.30 in poi presso il liceo artistico Michelangelo Guggenheim di Venezia. Dapprima un interessante dibattito sulle relazioni fra i popoli, i concetti di confine, la libera circolazioni di merci e persone nella nostra Europa in collegamento con il continente americano, concetti da non dare per scontati o acquisiti perché si può sempre tornare indietro per poi passare alla musica dal vivo e alla visione di un film muto che ricordava la speranza e il rinnovamento a cui il popolo messicano anelava dopo la rivoluzione di Pancho Villa e Emiliano Zapata, sul trionfo di Francisco Madero il presidente rivoluzionario. A conclusione una cena messicana preparata con cura e servita con cordialità in un atmosfera conviviale e serena. Grazie ai promotori ed organizzatori: da Isabella Albano dirigente scolastico del liceo a Anna Ponti e Giovanni Andrea Martini presidente e direttore del video concorso Pasinetti al console messicano e all’assessore al commercio Carla Rey a Franco Avicolli presidente dell’associazione Itaca, allo storico Aurelio de los Reyes che ha commentato il film muto, al pianista José Maria Serralde che ha accompagnato al piano lo svolgersi delle sequenze; un grazie di cuore infine agli studenti che ci fanno sentire “a casa” presso la loro scuola e che ci danno fiducia con la loro partecipazione

Federico Corda

Non è mai colpa di nessuno

E’ questo il titolo dell’ultimo film di Andrea Prandstraller che, dopo essere stato proiettato al cinema Astra di Padova e al Giorgione movie d’essai di Venezia nell’ambito del Veneto film festival e aver ultimato il suo tour è stato rappresentato martedì 1° ottobre alle ore 21.00 in campo S.Giacomo dell’Orio a Venezia, nell’ambito della seconda edizione del festival “Venezia città viva”. Un titolo significativo che proietta lo spettatore, fin dall’inizio, in una dimensione dove, i conflitti sociali per le necessità quotidiane si snodano e coinvolgono i membri della famiglia, gli amici, l’imprenditore, l’impiegato etc. Il film tocca un tema tristemente attuale: quello delle morti bianche sul lavoro ma lo fa con garbo e delicatezza! Il regista riesce con arguzia e maestria a “inglobare” lo spettatore, a fargli provare le emozioni dei personaggi, dimostrando quanto sfaccettata può essere la personalità umana quando entrano in gioco: conflitti d’interesse ma anche di coscienza, la visione e la difesa dei diversi punti di vista. La verità innanzitutto! L’onestà, che però può portare a gravi conseguenze per tutti. La verità poi, può essere solo occultata per interesse, o anche archiviata da chi ha diritto di conoscerla per non voler sapere, non voler ammettere? Anche qui a confronto due, forse anche tre generazioni. La diversa concezione del padre e dei due figli: il maggiore e il mezzano. Sullo sfondo una Marghera tutt’ora in pericolo e pericolosa, dove gli abitanti si sono assuefatti loro malgrado ad una situazione irrisolvibile? E poi Venezia, ma non la Venezia turistica, conosciuta, ma quella più anonima, se possiam dir così, legata ai suoi abitanti (quei pochi ancora rimasti). Ci viene presentata con ambientazioni che ci permettono di “respirarla” con un taglio documentaristico ma che nulla ha da invidiare al lungometraggio con scene prive di inutili lungaggini ma senza eccedere in quella velocità tipica delle moderne produzioni holliwoodiane. Un plauso dunque al regista Andrea Pranstraller che ha curato anche la sceneggiatura assieme a Marco Pettenello ma anche agli interpreti che ci hanno donato un’occasione di riflessione senza però lasciarci con l’amaro in bocca anzi lasciandoci anche la chace della speranza da: Marco Andreatta, Sandro Bressanello, Giulio Canestrelli, Michele Modesto Casarin, Nicoletta Maragno una madre spumeggiante e spiritosa, Giancarlo Previati, il padre imprenditore che interpreta con grande energia un Antonio in conflitto con se stesso fra le sue convinzioni e le sue necessità a Giacomo Potì

Federico Corda

Ho sognato Che Guevara

La scena si svolge in casa di Ernesto ed Anita una coppia che, come tante altre, risente della situazione attuale. Fra schermaglie, litigi, ammiccamenti si snodano tesi politiche, dubbi, critiche. Il Che rimane sullo sfondo, “un’icona, l’archetipo di un eroe a cui attingere valori profondi” con riferimento al passato ma in un contesto attuale con la visione inoltre di due generazioni: la madre e i figli. La lettura si svolgerà domenica 29 settembre 2013 alle 19.30 ai metri cubi in campiello delle erbe vicino a campo S. Polo a conclusione della festa dei giovani democratici in collaborazione con i circoli di Venezia centro storico e delle isole La manifestazione comincerà alle 18.00, tema: lavoro e università. Parteciperanno:

Pierpaolo Baretta  Sottosegretario all’economia

Amerigo Restucci Rettore Università IUAV

Andrea Ferrazzi Assessore Comune di Venezia

Daniel Tiozzo presidente del Consiglio Comunale di Chioggia

Leonardo Tiengo giovane Insegnante e giovane democratico

UdU Sindacato Studentesco

modera Valeria Finocchi Giovane PD

Ore 19.30 lettura teatrale Ho sognato Che Guevara

con la partecipazione amichevole di

Tiziana Ceschin

Federico Corda

Anna Da Malta

testo e regia di

Federico Corda

ore 20.30 concerto next stop

Spritz e cicheti

 

Conquistare significa liberare

Un acquerello veneziano! E così che ci appare il film di Serena Nono, Venezia Salva tratto dall’opera di Simone  Weil e che ci descrive una Venezia onirica in cui tutto sembra svolgersi in modo tradizionale senza problemi, in una città millenaria che continua la sua vita giorno dopo giorno senza accorgersi delle oscure trame che i suoi nemici stanno ordendo. Ed ecco che alla fine l’amore o meglio la compassione hanno il sopravvento sulla crudeltà e sulla sete di potere. Un lieto fine dunque? Come già detto solo in apparenza, perché le vittime si trasformeranno in carnefici e la ragion di stato prevarrà sulla pietas. La regista ha usato un sottile gioco di luci e di chiaro scuri, nota la sua esperienza nella pittura, per accompagnare lo svolgersi delle scene in più atti appunto e condurre lo spettatore che poteva poco a poco presagire il succedersi degli eventi. Un profondo significato assumono le frasi dei congiurati usate come strategia di comunicazione o meglio di disinformazione. “Conquistare significa liberare” “Bisogna che da domani essi non si riconoscano più!” Ed in effetti la conquista o meglio l’assoggettare un popolo con l’uso della violenza fisica non è che l’inizio per destrutturare e demolire un’identità etnica e culturale. Il film è stato presentato in ante prima alla 70 mostra del cinema di Venezia. Un film che fa riflettere…Da vedere…

Festival della politica

E cominciato ieri, giovedì 5 settembre a Mestre e si concluderà domenica 8 il festival della politica. Una serie di incontri che vedranno personalità di spicco del mondo della cultura e dello spettacolo darsi appuntamento per parlare di diversi temi che riguardano storia e filosofia connessi con la politica e la situazione attuale. Dal filosofo Massimo Cacciari al costituzionalista Gustavo Zagrebelski per citarne solo alcuni. Un calendario ricco di eventi interessanti. Ma anche musica, teatro e proiezione di film. Tutto il programma e consultabile sul sito www.festivaldellapolitica.it ed anche sul sito della Fondazione Pellicani.

Venezia salva

Venezia salva è il titolo dell’ultimo film di Serena Nono che verrà presentato in anteprima alla mostra del cinema di Venezia nella rassegna “giornate degli autori”. Tratto dall’opera teatrale di Simone Weil racconta il tentativo da parte di un gruppo di congiurati di annettere la Serenissima al regno di Spagna destabilizzando nella coscienza popolare il sentimento di appartenenza alla repubblica di Venezia. “Bisogna che domani essi non sappiano più dove sono, non riconoscano più nulla intorno a sé, non si riconoscano più”. Il tema: l’uso “persuasivo” per non dire indiscriminato della violenza per annichilire il popolo, i suoi diritti…Il film, il terzo realizzato dall’artista veneziana, ripercorre i luoghi storici e sacri della città: Palazzo Ducale, l’Arsenale i chiostri adiacenti a S. Francesco della vigna e si avvale della collaborazione degli ospiti della casa dell’ospitalità di Venezia in veste di attori. In attesa della proiezione venerdì 6 settembre alle 22.00 al Lido di Venezia presso la sala Casinò e sabato 7 settembre alle 16.30 e alle 19.00 al cinema Giorgione, è stata allestita un’interessante mostra, che consiglio di visitare, presso la Galleria Traghetto S. Marco 2543 Venezia, vicino alla chiesa di S. Maria del giglio dove verranno esposti dal 25 agosto al 10 settembre 2013 gli acquerelli che compongono lo story board. Appuntamenti da non perdere! Federico Corda