Un acquerello veneziano! E così che ci appare il film di Serena Nono, Venezia Salva tratto dall’opera di Simone Weil e che ci descrive una Venezia onirica in cui tutto sembra svolgersi in modo tradizionale senza problemi, in una città millenaria che continua la sua vita giorno dopo giorno senza accorgersi delle oscure trame che i suoi nemici stanno ordendo. Ed ecco che alla fine l’amore o meglio la compassione hanno il sopravvento sulla crudeltà e sulla sete di potere. Un lieto fine dunque? Come già detto solo in apparenza, perché le vittime si trasformeranno in carnefici e la ragion di stato prevarrà sulla pietas. La regista ha usato un sottile gioco di luci e di chiaro scuri, nota la sua esperienza nella pittura, per accompagnare lo svolgersi delle scene in più atti appunto e condurre lo spettatore che poteva poco a poco presagire il succedersi degli eventi. Un profondo significato assumono le frasi dei congiurati usate come strategia di comunicazione o meglio di disinformazione. “Conquistare significa liberare” “Bisogna che da domani essi non si riconoscano più!” Ed in effetti la conquista o meglio l’assoggettare un popolo con l’uso della violenza fisica non è che l’inizio per destrutturare e demolire un’identità etnica e culturale. Il film è stato presentato in ante prima alla 70 mostra del cinema di Venezia. Un film che fa riflettere…Da vedere…