E’ il titolo dello spettacolo rappresentato il 1 aprile al teatro a l’ Avogaria di Venezia da Aida Talliente che, con la sua interpretazione tenera e sensibile ma a tratti forte e tagliente, ci ha ricondotti ad una pagina della nostra storia, quella della resistenza, della guerra di liberazione, che da qualche tempo e stata purtroppo archiviata per non dire revisionata. La performance nasce da una serie di interviste o meglio di chiacchierate, come ci ha detto la stessa Talliente con Rosa Cantoni una partigiana Friulana, poetessa che, in fabbrica, durante il periodo del fascismo trova, spinta anche dalle colleghe, nella poesia, la forza di opporsi al regime e di usare la scrittura creativa come atto politico, per poi aderire alla resistenza e divenire staffetta dei partigiani. A tu per tu con il pubblico Aida nel ruolo di Rosa ci racconta la sua storia, che è poi la storia di molti partigiani e partigiane, fino alla deportazione e alla liberazione portandoci poi i suoi dubbi sul futuro, sul suo destino su ciò che l’attende accompagnata con discrezione dal suono evocativo e malinconico della fisarmonica, musiche di David Cej disegno luci di Luigi Biondi.